La sindrome metabolica è una malattia caratterizzata da: aumento della circonferenza addominale per accumulo di grasso (>102 cm nel sesso maschile e >88 cm nel sesso femminile), ipertensione arteriosa, alterati valori di glucosio nel sangue a digiuno (uguale o maggiore di 100 mg/dl) o inefficacia nell’azione dell’insulina (insulino-resistenza), basso livello nel sangue di colesterolo “buono”, alto livello di trigliceridi.
Il colesterolo è una sostanza fondamentale per il corretto funzionamento dell’organismo: è infatti un componente delle membrane delle cellule, serve a generare importanti sostanze come vitaminaD, ormoni e bile e favorisce l’assorbimento di alcune vitamine. Quando però il colesterolo è presente nel sangue in quantità eccessive può essere un pericolo per la salute. Nel sangue, il colesterolo circola sotto forma di aggregati di grassi e proteine. Le cosiddette HDL (dall’inglese High Density Lipoproteins) sono comunemente note come colesterolo “buono” perché favoriscono l’eliminazione del colesterolo viaggiando dagli organi verso il fegato. Il colesterolo HDL dovrebbe essere uguale o superiore a 50 mg/dl. Le LDL (dall’inglese Low Density Lipoproteins) sono invece comunemente note come colesterolo “cattivo” perché viaggiando dal fegato verso altri organi possono causare l’accumulo del grasso nella parete delle arterie, contribuendo alla comparsa di aterosclerosi. Il colesterolo LDL non dovrebbe idealmente mai superare i 100 mg/dl, anche se sono considerati normali livelli inferiori a 160 mg/dl. Si raccomanda inoltre di mantenere i livelli di colesterolo totale al di sotto dei 200 mg/dl.
I trigliceridi sono grassi provenienti soprattutto dalla dieta, ma la loro produzione aumenta anche in caso di un eccesso di carboidrati nell’alimentazione. I valori ideali sono inferiori a 150 mg/dl. Valori superiori posso contribuire allo sviluppo di aterosclerosi e all’accumulo di grasso all’interno del fegato, determinando una malattia nota come steatosi epatica con possibile malfunzionamento dell’organo.
Le cause della sindrome metabolica sono da ricercare nello stile di vita: dieta squilibrata, scarso esercizio fisico, consumo eccessivo di alcol, fumo. Fattori genetici, ormonali, malattie come l’ipotiroidismo e l’insufficienza renale, l’abuso di farmaci possono contribuire alla sua insorgenza.
Gli elevati livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue non causano disturbi caratteristici. A volte, soprattutto negli anziani, compaiono accumuli di grasso, noti come xantomi, sotto la superficie della pelle.
La sindrome metabolica può associarsi a apnee durante il sonno, problemi renali, alterazioni degli organi sessuali.
La sindrome metabolica può essere contrastata con un corretto stile di vita, che prevede:
- Ridurre il consumo di grassi saturi e colesterolo
Oltre a promuovere l’aumento del colesterolo cattivo, i grassi saturi presenti in carni grasse e insaccati possono anche ridurre quello “buono”. I grassi mono e polinsaturi, invece, in particolare gli omega3 (presenti nel pesce grasso come il salmone e il tonno), e i grassi contenuti negli oli vegetali, soprattutto nell’olio extravergine d’oliva, sono alleati nella lotta al colesterolo “cattivo”. È da ridurre anche il consumo di formaggi e molluschi. È invece da aumentare il consumo di fibre presenti soprattutto nei legumi e nella frutta.
- Praticare attività fisica regolarmente
Si consiglia di praticare attività fisica di tipo aerobico, come il nuoto o la corsa: in questo modo si favorisce l’aumento del colesterolo “buono”. Per ottenere dei benefici concreti è necessario praticare almeno 120 minuti di esercizio di tipo aerobico alla settimana, bruciando circa 900 kCal.
- Evitare le abitudini di vita sbagliate
È fortemente raccomandato smettere di fumare e di bere in modo eccessivo.
- Perdere peso
Una perdita di peso del 7% può essere sufficiente per invertire la sindrome: occorrono una dieta sana e una regolare attività fisica. Può essere indicato assumere dei farmaci in alcuni casi.
- Tenere sotto controllo la pressione arteriosa e la glicemia
In caso di sindrome metabolica, si raccomanda di chiedere consiglio al proprio medico curante, che valuterà se iniziare una terapia specifica e fornirà i corretti consigli.
È possibile ottenere maggiori informazioni consultando i seguenti siti istituzionali: