È una interruzione spontanea della gravidanza. Esso può essere completo, con espulsione del bambino non più in vita, o interno (o incompleto), con parziale o assente espulsione.
Le principali cause sono le malattie genetiche del bambino o la presenza di malattie materne. L’aborto spontaneo è un evento molto frequente nella vita di una donna, fino a 2-3 aborti spontanei sono considerati normali. Anche forti traumi possono rappresentare un rischio nelle fasi iniziali.
Si può presentare con una perdita di sangue anomala, simile ad una mestruazione abbondante con coaguli, associata a mal di pancia di tipo crampiforme. Talora può anche essere senza sintomi, come nel caso dell’aborto spontaneo interno.
In assenza di fattori di rischio (quali malattie della madre in grado di facilitare un aborto), non esiste un vero metodo di prevenzione ma si possono solo assumere comportamenti che riducono il rischio, evitando incidenti, stress e sforzi intensi. Evitare il movimento o l’assoluto riposo non sono indicati. L’assunzione di alcuni farmaci può ridurre le contrazioni dell’utero ma non blocca l’aborto se già cominciato.
Occorre rivolgersi al ginecologo in caso di perdite ematiche anomale e dolori del basso ventre.
È necessario indagare la presenza di malattie causa di aborto (come malattie della coagulazione o malformazioni dell’utero) in caso di una storia di più di 3 aborti spontanei.
L’aborto spontaneo completo non richiede una terapia ma solo il controllo al termine dell’evento che la cavità uterina si sia svuotata completamente.
L’aborto spontaneo incompleto o interno, invece, richiede un intervento per rimuovere il materiale residuo presente nell’utero.
È possibile ottenere maggiori informazioni consultando i seguenti siti istituzionali: