La brucellosi è causata dai batteri Brucella ed è una zoonosi, ovvero una malattia infettiva tipica degli animali ma che in particolari situazioni può interessare l’uomo. Gli animali colpiti possono essere domestici (pecore, capre, mucche, maiali) e selvatici (cavalli, cani randagi, volpi), che eliminano i batteri con sperma, urine, feci e latte. L’uomo si contagia soprattutto consumando latte crudo infetto o latticini non pastorizzati come formaggi, creme, yogurt, burro e gelati; a volte però, il contagio avviene per consumo di verdure contaminate dalle feci, carni di tali animali, acque inquinate. L’infezione può essere trasmessa anche per contatto diretto: la brucellosi, infatti, è una malattia professionale di macellai, lavoratori dell’industria del latte, agricoltori, pastori e veterinari.
Dopo un periodo di assenza di sintomi, variabile da giorni a mesi, la malattia si presenta con febbre, raffreddore, dolori muscolari e delle articolazioni, mal di testa, stanchezza, scarso appetito, depressione, sudorazione. In assenza di terapia, si osservano episodi di malessere della durata di alcune settimane alternati a periodi di guarigione completa. L’infezione può però complicarsi con problemi di ossa, rene, fegato, cuore, meningite, polmonite.
Sono necessarie la bollitura e la pastorizzazione di latte e derivati, il controllo da parte dei veterinari e la vaccinazione degli animali.
In presenza di sintomi e contatti ravvicinati con animali, si raccomanda sempre di chiedere consiglio al proprio medico curante. Egli potrà richiedere i corretti esami e prescrivere l’idoneo antibiotico.
È possibile ottenere maggiori informazioni consultando i seguenti siti istituzionali: