È una malattia del metabolismo del glucosio in gravidanza. Il diabete in gravidanza (o gestazionale) si verifica quando i valori di glucosio nel sangue sono alterati dopo la curva da carico (o OGTT), ovvero la misura in tre tempi (all’inizio, dopo 60 e dopo 120 minuti) del livello di zuccheri nel sangue dopo la somministrazione di 75 gr di glucosio. Valori > 92-180-153 mg/dL confermano la presenza di diabete.
Il diabete gestazionale è causato dalla incapacità della madre di gestire i valori di glucosio durante la gravidanza. Infatti, una volta avvenuto il parto, la malattia generalmente scompare. I fattori che permettono di identificare le donne a rischio di sviluppare il diabete sono l’obesità, l’eccessivo incremento di peso durante la gravidanza, l’età maggiore di 35 anni, la familiarità per diabete mellito, la provenienza da determinate aree geografiche (in particolare Asia Meridionale, Caraibi e Medio Oriente), il pregresso diabete in una precedente gravidanza, un pregresso parto con bambino con peso superiore a 4500gr. In presenza di questi elementi è indicato eseguire una curva da carico a 16-18 settimane e a 24-28 settimane di gravidanza.
È senza sintomi, per questo è importante una corretta identificazione dei fattori che favoriscono la malattia. In caso di diabete non trattato, aumenta il rischio di nascita di un bambino con peso elevato, problemi al momento del parto, anomalie della pressione del sangue, ritardo di crescita del bambino, distacco di placenta e morte del nascituro.
La prevenzione del diabete si basa sulla alimentazione e lo stile di vita corretto. Una dieta sana, povera di zuccheri semplici, uno stile di vita attivo ed il controllo corretto dell’aumento di peso in gravidanza prevengono lo sviluppo del diabete gestazionale.
È di fondamentale importanza sottoporsi alle visite ed agli esami indicati dal ginecologo. La terapia ha l’obiettivo di mantenere sotto un certo limite i valori di glucosio nel sangue durante la giornata. Si può trattare solo con la dieta corretta in alcuni casi più lievi e con la somministrazione di insulina nei casi più gravi.
È possibile ottenere maggiori informazioni consultando i seguenti siti istituzionali: