Per abuso si intende qualsiasi forma di violenza (o maltrattamento) che subisce un bambino. Essa può essere di tipo fisico, mentale, sessuale, una trascuratezza o uno sfruttamento, cioè tutti i comportamenti che comportano un danno attuale o futuro per la salute del bambino.
Il maltrattamento fisico è l’abuso più frequentemente scoperto, in quanto lascia segni sul corpo del bambino. Un adulto provoca di proposito delle ferite sul bambino, tramite comportamenti violenti come scuotere, colpire, mordere, prendere a calci, soffocare, bruciare, avvelenare.
Il maltrattamento psicologico avviene tramite minacce, critiche, svalutazione, cioè parole che tendono a convincere il bambino di “non essere all’altezza”, che “non sia capace” o che “non sia amato e desiderato”.
Gli abusi e i maltrattamenti possono avvenire in qualunque ambiente frequentato dal bambino, ma gran parte delle violenze si verificano a casa con lo scopo di punire il bambino.
Le conseguenze di un maltrattamento sono legate all’età in cui avvengono, al tipo e alla frequenza.
Le conseguenze immediate possono essere:
- Lividi o ogni altro segno sulla pelle, spesso con una forma che ricorda l’oggetto che l’ha provocata (per esempio un livido con la sagoma di una fibbia della cintura)
- Fratture delle ossa in sedi non frequenti
- Scarsa crescita
- Bambino sporco con vestiti non curati
- Chiazze senza capelli
- Ricoveri frequenti in ospedali per motivi poco chiari
- Paure del bambino immotivate, scatenate per esempio dal luogo dove avviene il maltrattamento, da un oggetto, un animale, una situazione
- Perdita di interessi
- Problemi del sonno
- Regressioni o involuzioni del comportamento
- Riduzione o eccesso di appetito;
- Comportamenti particolari come ad esempio dondolarsi, camminare avanti e indietro, sfregare o sbattere oggetti
- Ritornare a fare pipì a letto
Sono, invece, possibili conseguenze future:
Per prevenire le conseguenze e i danni legati al maltrattamento è fondamentale riconoscere situazioni di disagio vissute dal bambino ed intervenire il prima possibile con l’aiuto del pediatra di famiglia.
È necessario rivolgersi al pediatra di famiglia che in base alla situazione e all’età del bambino potrà indicare i successivi comportamenti.
È possibile ottenere maggiori informazioni consultando i seguenti siti istituzionali: